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lunedì 28 marzo 2011

Come preparare il ketchup

Ciliegina sulla torta di un bel piatto di patatine fritte, il ketchup, salsa americana per eccellenza, è universalmente una delle salse più amate anche nel Bel Paese. Ottima per condire hamburger, hot dog e altri tipi di carne in sostituzione della salsa barbecue è diventata la regina dei fast food proprio per l’abbinamento con le patatine.
Facilissimo utilizzare i tubetti di salsa già pronta in vendita in tutti i supermercati o le bustine, ma cosa ne dite per una volta di prepararvi il ketchup da voi? Saprete così perfettamente gli ingredienti che avete usato e avrete meno remore quando i vostri figli vi chiederanno una porzione di patatine col ketchup. Pensate sia troppo complicato? Nessuna paura, con un po’ di pazienza e i nostri consigli sarà facilissimo preparare da voi questa salsa con cui delizierete i vostri ospiti e soprattutto i vostri figli!
Preparazione
  • ½ kg. di passata di pomodoro
  • 100 gr. di aceto (ottimo anche quello di mele)
  • 250 gr. di zucchero
  • 400 gr. di cipolle (se preferite potete utilizzare un preparato per il soffritto con anche sedano e carote)
  • 1 cucchiaino di noce moscata
  • 2 cucchiaini di zenzero in polvere
  • 1 cucchiaino di paprika
  • 2 cucchiaini di sale
  • 2 cucchiaini di senape in polvere
  • 5 chiodi di garofano
Istruzioni
  1. Tritate finemente le cipolle o il soffritto
  2. Mettete sul pentolino un po’ d’olio col trito di verdure e fate soffriggere per qualche minuto
  3. Aggiungete la passata di pomodoro e fate cuocere per almeno 20 minuti
  4. Passate il sugo così ottenuto in un passaverdure
  5. Rimettete nel pentolino a fuoco lento e aggiungete aceto e zucchero, mescolando
  6. Aggiungete, infine, tutte le spezie ed il sale mescolando
  7. Fate andare a fuoco lento per almeno un’altra ora in modo che tutti gli ingredienti si fondano e sprigionino i loro aromi al meglio
  8. Se ne preparate una grande quantità (potete aumentare le dosi mantenendo le proporzioni) conservate il ketchup in vasetti che sterilizzerete con il procedimento simile a quello delle conserve. Chiudete il barattolo e portatelo a ebollizione in una pentola di acqua.
fonnte: comefare.com

domenica 27 marzo 2011

I gioielli di Mahtab Hanna

pubblicato da Rosaria Mostaccio
I gioielli di Mahtab Hanna
Lavora nel Regno Unito, si chiama Mahtab Hanna e disegna bijoux che infrangono i confini tra i generi e diventano un po’ accessori e un po’ capi di abbigliamento perché molto coprenti, invadenti addirittura, giganteschi e protagonisti. Le frontiere tra il vestirsi e l’agghindarsi vengono esplorate e scardinate dall’artista che prima disegna e poi crea gioielli originali e insoliti, di grande effetto.
L’arte gioca un ruolo primario nella creazione dei suoi gioielli che rivelano caratteristiche architettoniche e sfruttano gli effetti dei materiali meno frequentati dalla gioielleria classica. Il suo background è di ascendenza persiana, il suo scopo quello di coniugare spunti di provenienza diversa con la volontà di sorprendere chi guarda ma anche chi indossa i suoi bijoux. Ci sembra le riesca benissimo. In gallery una selezione delle sue creazioni.
Via | Trendsnow
I gioielli di Mahtab HannaI gioielli di Mahtab Hanna
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Fonte:http://www.pinkblog.it/

Ragù alla bolognese

■ Preparazione

Ragu alla bolognese
Il primo passo per la preparazione del ragù alla bolognese è di pelare la cipolla e la carota, togliete poi i filamenti al sedano e tritate i 3 ingredienti finemente (1-2). In una pentola dai bordi alti, ponete l’olio d’oliva e il burro (3),
Ragu alla bolognese
poi, una volta sciolto il burro, aggiungete il trito di verdure (4) e lasciate imbiondire mescolando. Nel frattempo tritate la pancetta finemente e poi aggiungetela  alla carne trita (5); versate il tutto in pentola (6)
Ragu alla bolognese
e lasciate soffriggere fino a che la carne non sia diventata bella rosolata, mescolando di tanto in tanto (7). Aggiungete quindi il vino rosso (8) e lasciatelo sfumare, dopodiché sciogliete il triplo concentrato di pomodoro in poco brodo  (9)
Ragu alla bolognese
e unitelo alla carne (10); mescolate, salate e lasciate cuocere il ragù per circa un’ora e mezza a fuoco lento, aggiungendo, ogni qualvolta serva  e poco alla volta, il brodo residuo (11) e poi, infine, il latte (12). Quando il ragù sarà pronto, aggiustate di sale e pepate a piacere.
Il giusto accompagnamento per il ragù alla bolognese sono sicuramente le tagliatelle fresche all'uovo, un'accoppiata tutta emiliana, di sicuro successo! Al momento di servire le tagliatelle col ragù, portate in tavola del parmigiano reggiano grattugiato, in modo che i vostri commensali possano spolverizzarlo sulla pasta a piacere.

mercoledì 9 marzo 2011

Schaffhausen (Sciaffusa), la città svizzera e le cascate del Reno


È l’emozione che si vive a Schaffhausen (in italiano Sciaffusa), città della Svizzera settentrionale, capoluogo del cantone omonimo. Nonostante gli abitanti siano circa 35 mila, il patrimonio storico-artistico sia notevole e la vivacità culturale sia evidente, la cittadina offre ancora le atmosfere uniche dei piccoli borghi, legati alle proprie tradizioni e alla propria memoria. Soprattutto la parte vecchia del centro è costellata di raffinati palazzi rinascimentali, decorati esternamente da affreschi variopinti, e dominata dall’antica fortezza cantonale, il famoso Munot. Non sono da meno le meraviglie naturali, tanto che a rendere famosi la città e il suo cantone sono soprattutto le vicine Cascate del Reno, soprannominate anche “cascate di Sciaffusa”.
fonte:www.ilturista.info

iPhone, le temperature rigide fanno insorgere i finlandesi

by SiliconValley
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Il freddo si sa è da sempre nemico degli apparati elettronici o meglio le temperature eccessivamente basse lo sono, come poi anche quelle eccessivamente alte.
Il funzionamento dei nostri apparati elettronici in presenza di questi due eccessi potrebbero avere dei problemi a funzionare correttamente.
In Finlandia in questi giorni è stata proposta una mozione da parte dell’associazione consumatori contro la Apple, motivo della protesta il non funzionamento dell’iPhone a temperature eccessivamente basse.
In realtà Apple non specifica esattamente quali sia il limite di iPhone in fatto di temperatura, il sito ufficiale si limita a dichiarare che tra 0 e 35° il telefono funziona correttamente, ma che tra i  -20 e i 45° si potrebbero avere dei problemi.
Molti utenti, anche un po’ malignamente, fanno notare come Nokia sia il maggior produttore finlandese, e sospettano un suo intervento sottotraccia, ma questo per noi resta solo pura fantasia.
Tornando al problema principale alcuni utenti però dichiarano che l’uso a temperature estremamente basse non è precluso nè tantomeno difficoltoso, o meglio l’unica difficoltà riscontrata risiede nell’utilizzo del telefono senza guanti ma questo per ovvi motivi ambientali.
Staremo a vedere cosa accadrà in Finlandia e se la ragione andrà dalla parte dell’associazione consumatori o dalla parte di Apple.

domenica 6 marzo 2011

Viaggio in Bosnia Erzegovina, documenti d'ingresso, dogana e sicurezza



Sia il passaporto che la carta d’identità valida per l’espatrio consentono l’ingresso in Bosnia Erzegovina, ed almeno uno tra i due documenti deve avere una validità residua di novanta o più giorni dal momento della conclusione del soggiorno. Per i possessori di carta d’identità rinnovata (cartacea con timbro o elettronica con certificato), si consiglia di rivolgersi al proprio Comune al fine di sostituirla con una nuova carta d’identità, a causa di problemi avuti da cittadini italiani all’ingresso nel Paese.

Si suggerisce comunque di informarsi presso gli Uffici diplomatici o alla propria agenzia di viaggi, e per maggiore sicurezza di portare con sé il passaporto, soprattutto se si è diretti in Croazia. Nel caso in cui si viaggiasse con un minore, si ricorda che la normativa italiana prevede come obbligatorio il passaporto individuale del minore; è suggeribile comunque contattare una Questura italiana o le Rappresentanze diplomatiche del Paese per ottenere informazioni aggiornate al riguardo.
 fonte:www.ilturista.info

Paranmanjang il primo film girato completamente con l’utilizzo di iPhone4

by SiliconValley
Apple iPhone4 sin da quando è nato ha dovuto affrontare problemi di varia natura, dall’antennagate fino all’estrema fragilità palesata da entrambi i sui vetri.
Questa volta però iPhone4 sale alla ribalta e si prende la sua rivincita non per i meriti di una sua applicazione o per la risoluzione dei problemi elencati ma per una qualcosa di molto particolare.
Park Chan-wook è il regista sudcoreano che nel 2003 a cannes fu premiato per il film “Old Boy” e che ora ha girato un film usando solamente l’iPhone4 come camera da presa.
Il filmato è un Horror/triller della durata di 30 minuti dal titolo “Paranmanjang ed è la storia di un uomo, che nel bel mezzo di un’uscita di pesca in notturna ritrova una donna nel fiume.
La stessa donna creduta morta dall’uomo una volta giunti sulla riva strangola lo stesso per poi svenire di nuovo, quando si sveglia la donna si ritrova a vestire i panni dell’uomo.
Il film uscirà nelle sale sudcoreane il 27 gennaio e sarà una buona occasione per vedere di cosa è capace il telefono di casa Apple nelle mani sapienti di un affermato regista.
L’intuizione di usare l’iPhone4 è davvero geniale e il regista ne spiega la scelta parlando di un mezzo di uso molto comune e di semplice utilizzo.
Con la sola applicazione di qualche lente all’iPhone il regista ha potuto eseguire con un budget pressoché pari allo zero un film dai contenuti forti e ben realizzato.

martedì 1 marzo 2011

Toscana Per le antiche scale medievali

di Elena Bono

Dal palazzo signorile di Poppi che domina tutta la zona al suggestivo castello di Porciano, raro esempio di torre-palazzo, alle leggende di Chitignano un percorso tra storia e storie.  

http://kpm.data.kataweb.it/kpmimages/kpm2/misc/2008/10/30/107275.pjpeg?rand=998209458

GIÀ AL TEMPO degli insediamenti etrusco, romano e longobardo il Casentino per la sua posizione strategica era costellato da diverse postazioni militari.In special modo nel Medioevo avvenne nella zona un massiccio processo di “incastellamento”. Il maggior numero di queste fortezze fu edificato dalla famiglia dei Conti Guidi che per diversi secoli ebbe il dominio di gran parte del territorio casentinese. Alcune di esse sono miracolosamente arrivate ai giorni nostri con buona parte del loro aspetto originario.

Uno di questi è il castello di Poppi, un palazzo signorile, commissionato nel 1274 da Simone da Battifolle e realizzato da Lapo e Arnolfo di Cambio, che dall’alto di una collina domina tutto il Casentino. Nel cortile interno, costellato da stemmi dei vicari fiorentini, l’occhio viene subito rapito dalla scala costruita da Iacopo di Baldassarre Turriani nel XV secolo che con intrecci armoniosi di rampe conduce ai ballatoi in legno in cui sono visibili parti dei soffitti originari. 

Dal cortile sulla sinistra si accede all’antica sala delle armi e alle stanze un tempo adibite alla servitù, in cui si trova un modellino del castello. Mentre l’antica cantina è occupata interamente da una riproduzione della battaglia di Campaldino. Nella parte destra, oltre una piccola prigione, vi erano gli alloggi dei soldati e le vari ambienti in cui si svolgeva la vita della nobile famiglia, cominciando dal Salone delle Feste caratterizzato dal soffitto a capriate e dai grandi finestroni. Nello stesso livello alcune sale ospitano la preziosa Biblioteca Rilliana, che contiene circa 25.000 volumi e opuscoli tra cui 600 incunaboli e oltre 800 manoscritti.


All’ultimo piano, oltre all’antica sala da pranzo ed a una stanza con un monumentale camino, vi è la Cappella di famiglia con gli stupendi affreschi di Taddeo Gaddi. Dalla cima della torre alta 40 metri, da poco riaperta al pubblico, si può ammirare un panorama vastissimo che racchiude anche la famosa Piana di Campaldino. Al di là del piazzale vi è l’inquietante
Torre dei Diavoli, corredata di leggenda e di fantasma (tel.0575/520516). Percorrendo per circa un chilometro e mezzo la strada che dalla cittadina di Stia porta al Mugello si giunge al suggestivo Castello di Porciano, raro esempio di torre-palazzo, considerato una delle prime abitazioni dei Conti Guidi che vi rimasero dal XI al XV secolo, epoca in cui come quello di Poppi divenne proprietà della Repubblica Fiorentina.

Negli anni ’60 Flaminia Goretti de’Flamini, discendente della famiglia che aveva acquistato la fortezza nel XVIII secolo, incominciò insieme al marito George Specht i lavori di scavo e di restauro che permisero di riportare alla luce alcune parti del castello. Fu sorprendente il recupero della pittoresca torre di 35 metri che prima di allora aveva le sembianze di un guscio vuoto. Sono attualmente visibili anche parti di due torri di cinta, delle mura e due porte d’ingresso, una delle quali immette nel graziosissimo borgo ancora abitato. In uno dei due piani inferiori aperti al pubblico vi è un interessante museo di oggetti agricoli e reperti d’epoca, mentre gli altri quattro livelli sono l’attuale residenza dei proprietari (tel. 055/400517).