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martedì 1 marzo 2011

Toscana Per le antiche scale medievali

di Elena Bono

Dal palazzo signorile di Poppi che domina tutta la zona al suggestivo castello di Porciano, raro esempio di torre-palazzo, alle leggende di Chitignano un percorso tra storia e storie.  

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GIÀ AL TEMPO degli insediamenti etrusco, romano e longobardo il Casentino per la sua posizione strategica era costellato da diverse postazioni militari.In special modo nel Medioevo avvenne nella zona un massiccio processo di “incastellamento”. Il maggior numero di queste fortezze fu edificato dalla famiglia dei Conti Guidi che per diversi secoli ebbe il dominio di gran parte del territorio casentinese. Alcune di esse sono miracolosamente arrivate ai giorni nostri con buona parte del loro aspetto originario.

Uno di questi è il castello di Poppi, un palazzo signorile, commissionato nel 1274 da Simone da Battifolle e realizzato da Lapo e Arnolfo di Cambio, che dall’alto di una collina domina tutto il Casentino. Nel cortile interno, costellato da stemmi dei vicari fiorentini, l’occhio viene subito rapito dalla scala costruita da Iacopo di Baldassarre Turriani nel XV secolo che con intrecci armoniosi di rampe conduce ai ballatoi in legno in cui sono visibili parti dei soffitti originari. 

Dal cortile sulla sinistra si accede all’antica sala delle armi e alle stanze un tempo adibite alla servitù, in cui si trova un modellino del castello. Mentre l’antica cantina è occupata interamente da una riproduzione della battaglia di Campaldino. Nella parte destra, oltre una piccola prigione, vi erano gli alloggi dei soldati e le vari ambienti in cui si svolgeva la vita della nobile famiglia, cominciando dal Salone delle Feste caratterizzato dal soffitto a capriate e dai grandi finestroni. Nello stesso livello alcune sale ospitano la preziosa Biblioteca Rilliana, che contiene circa 25.000 volumi e opuscoli tra cui 600 incunaboli e oltre 800 manoscritti.


All’ultimo piano, oltre all’antica sala da pranzo ed a una stanza con un monumentale camino, vi è la Cappella di famiglia con gli stupendi affreschi di Taddeo Gaddi. Dalla cima della torre alta 40 metri, da poco riaperta al pubblico, si può ammirare un panorama vastissimo che racchiude anche la famosa Piana di Campaldino. Al di là del piazzale vi è l’inquietante
Torre dei Diavoli, corredata di leggenda e di fantasma (tel.0575/520516). Percorrendo per circa un chilometro e mezzo la strada che dalla cittadina di Stia porta al Mugello si giunge al suggestivo Castello di Porciano, raro esempio di torre-palazzo, considerato una delle prime abitazioni dei Conti Guidi che vi rimasero dal XI al XV secolo, epoca in cui come quello di Poppi divenne proprietà della Repubblica Fiorentina.

Negli anni ’60 Flaminia Goretti de’Flamini, discendente della famiglia che aveva acquistato la fortezza nel XVIII secolo, incominciò insieme al marito George Specht i lavori di scavo e di restauro che permisero di riportare alla luce alcune parti del castello. Fu sorprendente il recupero della pittoresca torre di 35 metri che prima di allora aveva le sembianze di un guscio vuoto. Sono attualmente visibili anche parti di due torri di cinta, delle mura e due porte d’ingresso, una delle quali immette nel graziosissimo borgo ancora abitato. In uno dei due piani inferiori aperti al pubblico vi è un interessante museo di oggetti agricoli e reperti d’epoca, mentre gli altri quattro livelli sono l’attuale residenza dei proprietari (tel. 055/400517).